gototopgototop
Home > I Campi Flegrei

>> Torna all'indice: Schede Storiche - Campi Flegrei

>> Torna all'itinerario: i Campi Flegrei

Schede Storiche - Campi Flegrei

Una moltitudine di crateri e tutti i fenomeni più singolari e diversi dell’Idrologia e del Vulcanesimo, fonti minerali e termali, ribollenti dal suolo o dalla profondità del mare, fumarole e solfatare con caldissime emanazioni gassose, vulcani spenti e laghi scaturiti dalle voragini di crateri inabissati, boscaglie secolari che ammantano le pendici di altri crateri, lento sprofondare della terra e violento ed improvviso erompere di vulcani, rendono ragione della denominazione che gli antichi dettero a tutta la regione a ponente di Napoli, comprese le isole di Nitida, Procida ed Ischia “CAMPI FLEGREI” si dissero dai primi abitatori ellenici, che vedevano ancora nel V secolo l’Epomeo solcato da vampe sanguinose delle lave, perché apparivano fiammeggianti e come combusti dal fuoco. Gli antichi attinsero da questi luoghi due credenze profonde ed immutabili nell’animo dell’uomo:la religione dell’ORACOLO  e la religione dell’OLTRETOMBA.
E’ profondamente diversa, per quanto apparentemente sottoposta alla comune vicenda delle forze vulcaniche del sottosuolo, appare la fisionomia delle città antiche della regione flegrea rispetto a quella della regione vesuviana.
Pompei, Ercolano e le innumerevoli ville del territorio, interamente sepolte dall’eruzione del Vesuvio, ebbero nel 79 d. c. un improvviso e definitivo arresto della vita;le poche e deboli tracce di rinascita che apparvero dopo quella catastrofe, non furono tali da farle risorgere, prima della fine del mondo antico, a nuova funzione storica ed economica di città;esse vissero inoltre più o meno direttamente nell’orbita di Napoli che restò il grande centro politico della regione.
Nella zona Flegrea, nonostante l’intensa e varia attività del terreno vulcanico, nessuna grande eruzione, compresa quella memorabile e storica del MONTE NUOVO durata due giorni del settembre del 1538, ha distrutto, sepolto ed interrotto la vita di un vero e proprio grande centro abitato:la vita della città, più volte minacciata da eruzioni e da violente riprese dell’attività vulcanica, ed insediata dal lento ed alterno movimento ascendente e discendente del litorale, ha continuato interrottamente fino all’Evo Medio per poi riprendere con rinnovata vitalità nell’età contemporanea: e l’antica civiltà della Campania sembra qui, nel gran dramma delle stirpi greche ed italiche, ravvivarsi di più intensa e più vivida luce.
Centro Politico e Culturale Cuma, dispensatrice agli Etruschi ed a Roma dei più rari prodotti della civiltà Greco-Orientale, della religione del culto e dell’Oracolo di Apollo, e del primo e necessario strumento di cultura, dell’Alfabeto.
Centro Commerciale e Marittimo, nell’età romana, Pozzuoli che diventò il gran porto mediterraneo di Roma e tolse a Napoli il primato del traffico marittimo sul litorale stesso della Campania.
Base della potenza navale di Roma e della difesa del Mediterraneo nell’Impero instaurato da Augusto, il Porto Militare di Miseno.

 
Login



Contatore Visite
mod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_counter
mod_vvisit_counterOggi22
mod_vvisit_counterIeri213
mod_vvisit_counterQuesta settimana22
mod_vvisit_counterScorsa settimana1111
mod_vvisit_counterQuesto mese2814
mod_vvisit_counterMese scorso4755
mod_vvisit_counterTotali645133

Oggi: Mag 19, 2024