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Campi Flegrei: la Solfatara

Il Vulcano della Solfatara giace da quasi 4000 anni al centro dei Campi Flegrei. Esso ricade interamente nel territorio di Pozzuoli. La Solfatara continua ad offrire lo spettacolo di un’area di vulcanesimo attiva: manifestazioni fumaroliche, tremori sismici e deformazione ciclica del suolo costituiscono gli elementi caratteristici della dinamica del Vulcano. Sorvegliato da una fitta rete di strumenti, viene considerato dagli scienziati del laboratorio naturale di studi geologici, ma anche pericolo continuo per le adiacenti aree urbanizzate.

Entrati nella Solfatara e superata l’area d’ingresso, in parte boschiva ed in parte adibita a campeggio organizzato, si giunge nel cratere.
Il suolo è prevalentemente costituito da materiale argilloso-siliceo di colore biancastro. Nella zona centrale nubi di vapore si levano dalla fangaia, la depressione entro cui gorgogliano incessantemente bolle di gas in caldi fanghi grigiastri.
Percorrendo in senso antiorario il perimetro interno del Vulcano, si incontra l’aspro versante costituito dai prodotti della cupola di lava rachitica, fratturati ed alterati. La parete, alla base della quale si notano i materiali detritici franati, presenta una tipica colorazione rosso-bruna, che indica la presenza delle lave.

Si giunge, poi, alla Bocca Grande, intorno alla quale si osservano le splendide incrostazioni di cristalli di zolfo dal caratteristico colore giallo citrino.
Proseguendo, si giunge ad un’opera in muratura dotata di due strutture ad arco che, consentendo di captare i vapori caldi, possono essere utilizzate come sudatori naturali.