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La festa di Piedigrotta
Questa festa, di antichissima origine, è legata ai rituali orgiastici in onore di Priapo – Dio degli orti, della pesca e della fecondità – che si svolgevano la notte del 7 settembre, nei pressi dell’antica Cripta napoletana. Successivamente questo rito pagano verrà trasformato in un cerimoniale religioso in onore di S.Maria dell’Idria (la Madonna della vita e della nascita) prima e di S.Maria di Piedigrotta poi.
La festa di Piedigrotta, quale Solenne Parata celebrativa, avrà modo di manifestarsi appieno solo nel corso del Seicento, periodo caratterizzato dall’enfatico gusto spagnolo, riassumendo in sé la maniacale vocazione dello sfarzo della nobiltà e la strumentale ostentazione del viceré di turno.
Un motivo di attrazione di questa festa era rappresentato da “Caroselli di Carovane” che rappresentavano le più svariate tematiche: si partiva dal simulare l’arrivo a Napoli di Carlo III di Borbone fino alle più tipiche Taverne napoletane dei vicoli della città.
L’8 settembre del 1860, con l’arrivo di Garibaldi, si ebbe una svolta decisiva nella festa che da celebrazione militare divenne festa del popolo.
Questa festa esprime felicemente il sentimento napoletano riconoscibile nel folklore, nella musica delle sue canzoni, nel piacere gastronomico. Ma più ancora, nella volontà di un popolo, sempre oppresso dai problemi di una insufficiente economia, di lasciare alle sue spalle, almeno per una notte, la tristezza di un lavoro insicuro, la miseria e il dolore.
L’anima di questa festa è rappresentata dalla canzone, quasi sempre improvvisata e composta durante la notte di Piedigrotta (8 settembre).
Ma se la canzone è alla base della festa, l’elemento più suggestivo e pittoresco è rappresentato dal frastuono. Un frastuono crescente, vivace, gioioso che movendo dalla periferia nelle ore pomeridiane, raggiunge nella notte il suo momento più intenso e colorito nei pressi della chiesa di S.Maria di Piedigrotta.
A Piedigrotta si battezza la nuova canzone che è cantata, poi, tutto l’anno dall’intera città.
Le baldorie di Piedigrotta richiamavano di anno in anno un numero sempre maggiore di persone che portavano quanto era necessario per celebrare la rituale crapula.
Alla festa di Piedigrotta partecipavano indistintamente sia i ceti più umili, sia quelli nobili e borghesi che con le loro vetture occupavano completamente la Riviera di Chiaia. Nel tempo, però, la festa di Piedigrotta avrà sempre più uno spiccato carattere popolare.
In questi ultimi anni, invece, la festa di Piedigrotta ha perso molto del suo cerimoniale folkloristico.
Attualmente è ridotta ad una semplice rassegna canora allestita sul lungomare nell’area della Rotonda Diaz.
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