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Il sacrificio del maiale e la Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta
Via dei Tribunali fu la più importante fra le strade di Napoli per tutta l’età che precedette la monarchia. Vi si entrava da occidente, per un Porta costruita presso la chiesa di S. Pietro a Majella, che fu detta di Donnorso.
All’angolo formato da via Tribunali e vico Pietrasanta, il vescovo Pomponio, tra il 514 ed il 532, eresse una Basilica, opera grandiosa, in onore della Madre di Dio.
Fu la prima chiesa napoletana, di cui si sappia con certezza che venne dedicata a Maria.
Nel XVI secolo ottennero il possesso della chiesa i chierici regolari minori e le aggiunsero un Monastero. Ma vedendola rovinare in più parti, la riedificarono dalle fondamenta nel secolo seguente. Così scomparve la chiesa del vescovo Pomponio. Solo il Campanile le fu conservato.
Il Campanile ha un’importanza eccezionale per Napoli e per la storia dell’arte, come l’unico monumento che resti quasi intatto delle prime costruzioni sacre sorte in città.
Buona parte della base rettangolare è formata di pezzi e di pilastri, di cornicioni e d’altri vari frammenti di costruzione del periodo greco-romano. Su questa base poggia la Torre, tutta di mattoni, coronata da una cornice semplice,anch’essa di mattoni, e sormontata da una piramide similmente laterica.
Nell’interno si vede tutto intero l’edificio, non essendovi tramezzi tra il piano delle campane e la piramide
Prima che sorgesse la chiesa, esisteva un largo tra le Mura e la Città, ove si buttavano le immondizie di Napoli, e nello stesso luogo, di giorno e di notte, appariva il demonio, sotto forma di maiale, che spaventava tutti i napoletani, i quali non sapendo che fare andarono dal loro Vescovo, S.Pomponio, il quale abitava nelle immediate vicinanze, e lo supplicarono, come loro pastore, di pregare la Madonna.
Il Santissimo Vescovo pregò la Vergine, celebrando in suo onore una messa; in seguito la beatissima Vergine apparendogli gli disse così: "Pomponio, vai in quel luogo ove suole apparire il demonio e con diligenza cerca e lì troverai una pezza di panno di colore celeste, di sotto farai scavare, che troverai una Pietra di marmo, e nello stesso luogo edificherai la chiesa, la quale la chiamerai dal mio nome e subito andrà via tale infernale serpente".
Con riferimento a questa leggenda, sembra che nella cuspide del Campanile ci fosse una porchetta di bronzo o di marmo, ma è più probabile che si trattasse di una scultura, forse di scavo, inserita nella fabbrica, secondo il gusto dell’architettura medievale. Inoltre per ricordare il fatto miracoloso, ogni anno il clero napoletano andava in processione al Duomo, dove il Parroco di S. Maria Maggiore faceva omaggio all’Arcivescovo di Napoli di una porchetta che veniva ammazzata nella chiesa stessa, con grande festa e partecipazione del popolo. La cerimonia durò fino al 1625, quando per eliminare questo spettacolo di gusto pagano, l’oblazione fu tramutata prima in un Ducato d’oro e poi in un cero.
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