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Il culto dei Morti a Napoli
In via dei Tribunali si trova la chiesa di S.Maria delle Anime al Purgatorio. Questa fabbrica religiosa racchiude un grande cimitero.
Venne costruita nella prima metà del XVII secolo, per volere di alcuni nobili napoletani, con il desiderio caritatevole di predisporre per i poveri un luogo cristiano di sepoltura.
La stessa facciata, in sintonia con il gusto macabro della morte, è decorata con raffigurazioni di teschi ed ossa in terracotta, e su alcune colonnine, antistanti la chiesa, sono messe bene in vista teschi in bronzo.
Il Cimitero sottostante la chiesa presenta numerose ossa umane, messe bene in vista ed ammassate le une sulle altre. Alcuni teschi, invece, sono collocati in apposite nicchiette.
Bisogna sapere che ancora oggi molti napoletani si recano in questo cimitero, non per rendere omaggio ai propri cari, in quanto tra i vivi ed i defunti non c’è nessun legame di parentela, ma semplicemente per incontrarsi con le anime dei morti, sensibili, al dire dei napoletani, ai problemi dei vivi e chiedere loro una grazia o, più semplicemente, per migliorare un loro stato sociale. E quando questa “intesa” si realizza, ecco che i napoletani prendono il teschio dalla fossa comune per collocarlo in un’apposita nicchietta. E così facendo adottano l’anima del morto, rendendogli omaggio come se fosse un vero e proprio familiare.
Sempre in questo Cimitero, tra i tanti morti privi di identificazione, si trovano i resti di una tale Lucia, nobildonna napoletana vissuta nel ‘600.
Le cronache ci raccontano che questa giovane aveva buoni sentimenti, sostenuti da un profondo amore, per un giovane popolano. Ella, però, era destinata in sposa, contro il suo desiderio e per volere della sua famiglia, ad un nobile. Ma, l’amore per il giovane era così forte, che ella preferì morire, anziché essere obbligata ad andare in sposa con chi non amava.
Ed oggi, dopo più di tre secoli, il ricordo di Lucia è così vivo che molti giovani napoletani le rendono omaggio, chiedendole aiuto a sostegno delle proprie scelte sentimentali.
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