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Chiesa di Santa Maria delle Anime al Purgatorio ed il culto dei morti

In via dei Tribunali si trova la Chiesa di S.Maria delle Anime al Purgatorio. Questa fabbrica religiosa contiene nella sua Cripta un grande Cimitero.

Fu costruita nella prima metà del ‘600, per volere di alcuni nobili napoletani, con il desiderio misericordioso di dare ai napoletani poveri un luogo cristiano di sepoltura.

La facciata, ad esempio, in sintonia con il gusto macabro della morte, è decorata con raffigurazioni di teschi ed ossa in terracotta, e su alcune colonnine antistanti la facciata si trovano teschi in bronzo.

L’interno presenta, in conformità agli schemi tipologici delle chiese Controriformata, una navata unica con cappelle laterali. La composizione dell’Altare è particolarmente felice nella sua veste policroma ed intarsiata. Preziose sono le tele seicentesche di Massimo Stanzione, Luca Giordano ed Andrea Vaccaro.

chiesa del purgatorio pianta turistica

Il Cimitero sottostante la chiesa presenta numerose ossa umane in vista ed ammassate le une sulle altre, costumanza tipica delle credenze popolari peculiari del XVII secolo. Alcuni teschi, invece,sono collocati in apposite nicchiette.

Bisogna sapere che ancora oggi molti napoletani si recano in questo cimitero. Non per rendere omaggio ai propri cari, difatti tra i vivi ed i morti non c’è nessun legame di parentela, ma semplicemente per incontrarsi con le anime dei morti sensibili, al dire dei napoletani, ai problemi dei vivi, per chiedere loro una grazia, o più semplicemente per essere aiutati a migliorare le loro condizioni di vita. E quando questa “intesa” si realizza, ecco che i napoletani prendono cura del teschio, prelevandolo dalla fossa comune, per collocarlo in un’apposita nicchietta. E così facendo “adottano l’anima del morto”, rendendogli omaggio come se fosse un vero e proprio familiare.

Sempre in questo cimitero, tra i tanti morti privi di identificazione, si trovano i resti una tale Lucia, nobildonna napoletana, vissuta nel corso del ‘600.

Le cronache Partenopee ci raccontano che questa giovane aveva buoni sentimenti, sostenuti da un sincero amore, per un giovane popolano. Ella, però, per il suo rango sociale, era destinata in sposa, contro il suo volere e per imposizione della famiglia, ad un nobile di pari rango.

L’amore di Lucia, però, era così forte per il suo giovane che ella preferì morire, anziché essere obbligata ad andare in sposa con chi non amava.

Ed oggi, dopo più di tre secoli, il ricordo di Lucia è così vivo che molti giovani napoletani le rendono omaggio, chiedendole aiuto a sostegno delle proprie scelte sentimentali.

Orario di visita: 9-13

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