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Convento di San Gregorio Armeno: la clausura a Napoli
La chiesa di S.Gregorio Armeno costituisce uno degli esempi più singolari della decorazione Barocca napoletana, sgargiante per ori ed affreschi, e tutta risolta in una fantastica visione d’insieme.
La prima impressione che l’interno produce è quello dello stupore. Qui l’occhio si compiace di una visione coloristica nella quale gli affreschi e gli ori tendono a cancellare la visibilità del ritmo figurato per comunicare la sensazione di un sogno favoloso; e ciò è tanto più singolare in quanto l’effetto appare raggiunto quasi esclusivamente per mezzo dei soli valori cromatici.
La Chiesa realizzata dall’architetto romano Giambattista Lavagna, nel 1580, ad unica navata con cappelle laterali, si apre ai fedeli al n°21 di via S.Gregorio Armeno attraverso un oscuro atrio che regge su quattro pilastri il piano del Coro delle Monache, situato ad un livello superiore.
L’accesso al Convento è invece nettamente separato: lo spazio claustrale è concepito in funzione di un rigoroso isolamento. Superato un cancello, una scalinata, fiancheggiata da affreschi, fingendo atmosfere ariose e serene, crea ‘illusione di entrare in una dimensione diversa da quella reale. Un secondo diaframma è costituito dal portale fiancheggiato da due “ruote di clausura”, attraverso le quali le suore comunicavano con il mondo esterno. E finalmente si accede allo splendido chiostro, sistemato a giardino,del Convento. Lo spazio interno del Chiostro sorprende per la sua atmosfera di quieta ed aperta serenità.
Esso fu ideato dall’architetto Vincenzo Della Monica di Cava dei Tirreni, nel 1580, che, nell’ideare il complesso, mirò a garantire alle Celle che si affacciavano in alto, non solo aria e luce, ma anche la veduta del paesaggio urbano e del mare. Al centro del giardino spicca la mole di un ampio pozzo, presso il quale, come in un’apparizione, Gesù incontra la Samaritana, opera settecentesca di Matteo Bottiglieri.
Orario di visita: 9-12
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