Il Centro antico di Napoli: Storia e Cultura - Parte quarta
L’azione del sovrano, durante i suoi 25 anni di governo, fu quella di dare un forte impulso per un risoluto moto di progresso.
Riordinate le finanze si accrebbero le pubbliche entrate; furono creati un esercito ed una marina; con le nuove leggi furono frenati gli arbitri e le immunità dei Baroni e del clero; si cercò di promuovere il commercio con la conclusione di trattati e con l’istituzione di un Supremo Magistrato di Commercio; si fondarono grandiose opere di assistenza sociale come l’Albergo dei Poveri e le nuove industrie come la fabbrica delle Porcellane e l’Arazzeria.
Con le collezioni artistiche Farnesiane provenienti da Parma si istituirono Musei e Gallerie. Architetti, pittori e scultori famosi, chiamati per costruire e decorare le grandiose Regge di Portici, Caserta e Capodimonte trovarono a Napoli un vasto campo per le loro attività.
Sotto il Regno di Carlo, Napoli divenne un centro di vita attiva nella storia della cultura generale del XVIII secolo ed appariva agli stranieri come la sola città d’Italia che avesse l’aria di una capitale.
Nel decennio francese (1805-1815) si verifica un rilevante incremento sia degli interventi di ristrutturazione urbana e sia di edilizia privata. Per la prima volta fu affrontato il tema della residenza per la nascente borghesia ed eseguite opere pubbliche.
Nel corso dell’800 e nel primo ‘900, Napoli rimaneva ancora una città culturalmente viva a livello Europeo. Furono allora realizzate le ultime iniziative degne di rilievo per una città che, in seguito, darà segni sempre crescenti di decadenza.