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I "quartieri spagnoli" e la politica vicereale di Don Pedro di Toledo
Lo sviluppo urbanistico dell’area coincide con l’ampliamento urbano nel periodo vicereale, ampliamento attraverso il quale si cercava di soddisfare la domanda di nuovi alloggi che la città non avrebbe potuto contenere all’interno dei vecchi confini aragonesi.Nella metà del XVI secolo si era verificato un forte incremento demografico, accentuato dal trasferimento della nobiltà e degli strati sociali meno abbienti dalla provincia a Napoli.
Dal 1528 al 1547 si era, infatti, passati dai 155.000 ai 212.000 abitanti: il fenomeno, peraltro, era stato favorito dallo stesso potere centrale, il quale ben vedeva sia l’emigrazione della nobiltà locale dalle province meridionali sia l’afflusso in città di popolazione attirata dalla concessione di particolari privilegi, in quanto poteva nella capitale sottoporle ad un più diretto controllo.
I programma urbanistico ed edilizio si deve a don Pedro di Toledo, il quale si pose l’obiettivo di risolvere contemporaneamente le esigenze le esigenze della difesa cittadina ed i bisogni derivanti dall’aumento della popolazione.
La matrice strategica che guidava il riassetto urbano voluto da don Pedro comportava l’ampliamento sul versante collinare occidentale, con l’inclusione di Castel S. Elmo nella struttura urbana: tendendo così a creare un sistema difensivo unificato che comprendeva anche Castelnuovo ed il Castello del Carmine. Si otteneva in tal modo un rafforzamento coordinato della difesa sul versante più esposto a possibili attacchi nemici: da esso si inizierà la ricostruzione delle mura il 30 aprile 1537 .
I Quartieri delle truppe spagnole sarebbero stati strettamente collegati con il sovrastante Castel S.Elmo. L’intervento aveva il suo asse principale nella nuova via Toledo, aperta nel 1536.
A monte di via Toledo fu creata la regolare scacchiera dei “Quartieri Spagnoli” dove in un primo momento erano stati ubicati gli alloggi per l’esercito. Una serie di lotti di dimensioni uguali, era delimitata da sei strade parallele a via Toledo e da numerose strade ortogonali a questa.
L’edilizia dei Quartieri Spagnoli fu sempre di tipo popolare.
La situazione di congestione ed il degrado fisico-ambientale si è esasperata nel corso dei secoli successivi sino a raggiungere i negativi livelli attuali. Alla condizione di degrado fisico corrisponde un analogo degrado sociale: i “Quartieri Spagnoli” rappresentano una delle frange urbane della Napoli attuale da risanare urbanisticamente e socialmente.