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Immagini - Napoli Greco Romana: Megaride

megaride

…e dal Porto si mandava il saluto alla divinità venerata su Colle di Pizzofalcone, auspicio fausto ai naviganti.
La spiaggia naturalmente frastagliata formava due seni, che erano l’embrione di due porti:l’uno corrisponde all’attuale Piazza del Municipio, ad una parte di Castelnuovo e delle vie Medina e di Porto;l’altro, arrivava dal Porto Piccolo alle vie Porto e Maio di Porto. Questo secondo seno, più piccolo, ma più prossimo alla città, divenne un porto che i naviganti frequentarono da tempi remoti, e fu uno dei migliori empori della Campania.
Nella seconda guerra Punica Annibale, ritenendolo un ottimo ed opportuno approdo per le navi che venivano da Cartagine, cercò due volte, ma inutilmente, d’impadronirsene. Né in tempi successivi venne meno la celebrità di quel Porto;neppure quando nei primi secoli dell’Impero il Porto di Pozzuoli raggiunse un’importanza straordinaria.
I Napoletani sin dai primi tempi si dedicarono al mare. Con le loro navi conseguirono il dominio di Capri e di Ischia;e con i traffici ebbero tanto in ricchezza, che la loro moneta si diffuse in tutto il sud d’Italia e servì di modello a città Campane e Sannite.
Nel 326 a. c. , dopo la guerra Sannitica-Palepolitana, divennero federati di Roma, furono obbligati con il trattato di pace a sovvenire gli alleati non solo di denaro, ma anche di navi. Così, nella prima guerra Punica Napoli dette ai Romani, allora completamente ignari delle arti marinaresche, galere e navi da trasporto. Perse nel 90 a. c. la sua personalità politica, entrando nella cittadinanza romana, e nell’anno 83 a. c. fu spogliata da Silla delle sue navi e del dominio di Ischia.
Non è da meravigliarsi che il Porto fosse affollato di bastimenti d’ogni genere e forma, provenienti dai diversi Paesi del Mediterraneo.
Si poteva distinguere la nave Alessandrina, che si riconosceva facilmente dalla piccola vela triangolare color porpora. Solo alle navi di Alessandria era concesso di tener inalberata quella vela dopo aver varcato le bocche di Capri.
Il Molo era popolato di gente molto varia;naturalmente prevalevano i marinai, che si riconoscevano dalla barba ispida ed incolta, dal cappello a larghe falde, dall’abito di color grigio ferro proprio delle persone di mare;avevano una sciarpa di lana imbottita ed un mantello annodato sulla spalla sinistra, che lasciava nudo il braccio.

 
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